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L'ANNATA

ANNATA 2005

ANDAMENTO CLIMATICO

Caldo e secco dell’inizio e freddo e pioggia della fine stagione hanno particolarmente influenzato il decorso viticolo dell’annata.

Annata in cui il clima continentale ha nettamente prevalso su quello mediterraneo determinando un allungamento del ciclo biologico della vite, nonché un rallentamento della maturazione delle uve.

Volendo tracciare il profilo completo dell’annata bisogna partire dal germogliamento che è avvenuto in leggero ritardo per le temperature abbastanza rigide di fine marzo, anche se il pianto si era manifestato in anticipo.

Grazie alle buone temperature di maggio la fioritura ha avuto inizio nella prima settimana di giugno, con un decorso rapido e favorevole anche per l’assenza di precipitazioni. Abbiamo avuto, quindi, un’apertura dei fiori regolare senza alcuna scalarità e un’allegagione buona senza arrivare ad un elevato numero di acini e quindi a dei grappoli eccessivamente compatti.

Questa situazione di normalità climatica è durata fino a luglio, nella cui ultima settimana si è avuta la classica siccità estiva con gran caldo ed alti livelli di evapotraspirazione.

Dal 3 agosto, frequenti piogge hanno abbassato le temperature di 7-8 c°, per poi mantenersi più o meno costanti fino alla fine del mese. Il clima fresco e umido ha permesso una ripresa del ciclo vegetativo della vite e di conseguenza un ritardo dell’invaiatura che ha avuto avvio solamente dalla fine della prima settimana di agosto. In simili condizioni sono state ancora più influenti le tecniche viticole che in genere applichiamo nelle normali annate, quali la sfogliatura basale dei germogli e la vendemmia verde. Interventi viticoli eseguiti manualmente che in questa particolare annata hanno permesso di migliorare il microclima nella zona interessata alla produzione, permettendo l’insolazione diretta dei grappoli e la loro giusta distribuzione nello spazio rispetto alla chioma.

A settembre le temperature si sono mantenute nella media del periodo con alcuni temporali di forte intensità che non hanno portato eccessivi problemi di ristagni idrici nei nostri vigneti per l’elevata componente rocciosa drenante dei suoli.

La maturazione delle uve ha avuto una dinamica abbastanza lenta e come spesso accade in queste situazioni la maturazione aromatica del frutto è avvenuta conservando un livello superiore di acidità.
Le prime varietà sono state raccolte a partire dalla terza decade di settembre e hanno subito registrato un calo produttivo rispetto alle nostre previsioni estive.

Il profilo ambientale e viticolo di questo millesimo ci ricorda le annate 1995 e 1996, annate che hanno espresso un’evoluzione più lenta dei vini che nella loro estrema longevità hanno raggiunto interessanti livelli di mineralità e di complessità.