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L'ANNATA

ANNATA 2016

ANDAMENTO CLIMATICO

Il 2016 è un anno segnato da una primavera abbastanza piovosa e un’estate tipicamente mediterranea e leggermente siccitosa. Le uve hanno espresso una perfetta sanità e una concentrazione al di sopra della media storica. I vini bianchi dimostrano una certa opulenza gustativa con note aromatiche che a seconda dei vitigni e dei vigneti esprimono note di una certa solarità.

CONDIZIONI CLIMATICHE

Da un inverno tendenzialmente mite e piovoso, specialmente nell’ultima parte, si è passati ad una primavera più calda, specialmente nel mese di aprile. Condizioni che hanno favorito il germogliamento in leggero anticipo, in particolare sulle varietà precoci. Diversamente, la seconda parte della primavera è stata caratterizzata da un’alta piovosità, dove si sono succeduti quasi 20 giorni ininterrotti di pioggia con diverse intensità nelle varie giornate. Nel periodo che va dal 29 maggio al 17 di giugno si sono registrati 167 mm di pioggia caduta con temperature al di sotto della media stagionale. Da questa fase in cui le temperature minime erano tra gli 11 e i 14 °C e le massime non superavano i 24 °C si è passati progressivamente ad una condizione tipicamente estiva con massime di 30 °C, già a partire dal 21 giugno (solstizio d’estate). Da questa data, la fase estiva è perdurata senza interruzioni fino al 1 ottobre, dove ben 30 giorni hanno registrato temperature di almeno 38 °C di massima e 18 giorni in cui le temperature non hanno superato i 25 °C. Diversamente le temperature minime si sono tenute abbastanza basse, in un range che va dagli 8 ai 17 °C, a causa della nitidezza del cielo nelle ore notturne, che ha permesso la dispersione del calore diurno verso gli strati alti dell’atmosfera. Si contano ben 56 giorni in cui l’escursione termica tra giorno e notte ha superato i 20 °C, dei quali addirittura 3 hanno superato i 30 °C. Le piogge del 2 e 3 ottobre chiudono questo periodo estivo riportando le temperature massime al di sotto dei 20 °C.

REGIME IDRICO DEL VIGNETO

Nel 2016 abbiamo avuto due principali fasi idrometriche, quella tardo primaverile, molto piovosa e quella estiva molto estesa, che è andata progressivamente verso uno stress idrico in prossimità dell’inizio della vendemmia. Va aggiunta a questo quadro idrico una sostenuta ventosità, che ha caratterizzato i giorni dal 23 al 30 agosto, contribuendo ad aumentare l’evapotraspirazione (>4.5 mm/giorno) e quindi ad indurre una certa disidratazione dei tessuti vegetali.

CONSIDERAZIONI VITICOLE

La stagione vegetativa della vite nel 2016 non è iniziata nelle migliori condizioni climatiche. L’alta piovosità e le basse temperature nel periodo della fioritura hanno determinato una diversa morfologia dei grappoli specialmente in alcune varietà. La fioritura scalare e difficoltosa ha suscitato l’aborto di alcuni fiori e lo sviluppo eterogeneo degli acini di un grappolo che è risultato già molto spargolo. Le varietà che hanno risentito maggiormente di questo andamento climatico sono state lo chardonnay e il pinot grigio. Nello stesso periodo e sempre a causa della piovosità, si è registrata un’alta pressione delle malattie fungine della vite, specialmente per la peronospora.

Con l’arrivo del periodo estivo il tutto si è normalizzato e anzi, a causa di un leggero stress idrico, la vite ha trovato un’ideale equilibrio vegetativo che prima pareva essere disturbato da un eccesso di vigore. L’anticipo del germogliamento e le favorevoli condizioni termiche estive, avrebbero dovuto determinare un anticipo di tutte le fasi fenologiche della vite, ma proprio a causa delle forti escursioni termiche e soprattutto dalle basse temperature notturne, l’invaiatura e la cinetica di maturazione hanno avuto un decorso in linea con la media storica. Le favorevoli condizioni termiche dall’invaiatura alla maturazione, hanno permesso il raggiungimento di una facile maturazione tecnologica, di una completa maturazione aromatica e in alcuni casi anche una perfetta maturazione fenolica. Va sottolineato il particolare ruolo del periodo di fine agosto, caratterizzato da una sostenuta ventosità, a determinare una leggera disidratazione degli acini e quindi una maggiore concentrazione, al di là dei livelli di maturazione che la pianta aveva già espresso. Altro aspetto saliente dell’annata è il mantenimento dell’acidità delle uve e in particolare i pH bass
registrati. Questo è dovuto ad una minor salificazione dell’acido tartarico da parte del potassio, giacché questo elemento viene assorbito in minore quantità durante la condizione di stress idrico.